martedì 16 ottobre 2012

I 7 vizi capitali della mia collezione



Prendo ispirazione dal post di Caroline,e quest'oggi gioco un po' a vedere quali manga della mia collezione incarnano i famigerati sette vizi capitali:

1) Avarizia : la serie di fumetti più economica o beccata usata a un prezzo ridicolo?


Le rose di Versailles nell'edizione della d/visual,che non è economica affatto,nè maniaca di libri e fumetti in perfette condizioni e affezionata alla storia come sono avrei mai comprato usata...Ma si dà il caso che me l'abbiano regalata,quindi rispetto al suo valore è stata sicuramente a buon mercato :P


2) Ira: con quale serie di fumetti hai un rapporto di amore/odio?


Il grande sogno di Maya: amo sul serio questa storia,coinvolgente ed appassionante come poche,che malgrado sia ancora in corso nel 2012 rimane una serie profondamente anni '70,con i pregi e i difetti dell'epoca,e soprattutto con una forte componenete melodrammatica che mi manda in brodo di giuggiole xD
Di tanto in tanto però ho anche severissimi attacchi di esasperazione,soprattutto quando leggo gli spoiler sui capitoli usciti in rivista,e mi viene improvvisamente una gran voglia di dar fuoco ai volumetti,insano gesto di cui non c'è neanche bisogno di dire che mi pentirei all'istante.

3) Gola: quale serie di fumetti hai desiderato ardentemente la prima volta che l'hai vista? 
 

Tokyo Babylon: non sono una fan delle Clamp,e nemmeno un'appassionata del genere fantasy,razionalmente e sulla base delle informazioni raccolte pensavo tutto il male possibile di questa serie,però assolutissimamente la volevo lo stesso;il lieto fine è stato che malgrado le pessime premesse e l'alto rischio delusione,il manga mi è piaciuto moltissimo,ed è effettivamente diventato uno dei miei preferiti.

 
4) Accidia: quale serie di fumetti hai acquistato e non ti sei ancora deciso/a a leggere?
 

Devilman...ce l'ho da non so quanti mesi,ma non trovo mai il tempo di darci un'occhiata,c'è sempre qualcos'altro che salta la fila,anche se qui però più che di accidia mi sa che dovrei parlare di fifa xD
Allora come opzione di riserva dico After the tempest,in late summer,che pure ho ai blocchi di partenza da un bel po',senza riuscire a decidermi,e qui invece è proprio e solo pigrizia nera,visto che è pure un volume unico.

5) Superbia: quale serie di fumetti tira fuori il/la collezionista spocchioso/a che è in te e ti rende orgoglioso/a di possederla?

 
Le rose di Versailles l'ho già inserito,Tokyo Babylon pure (ovviamente è un caso che siano tutti e due pubblicati dalla stessa casa editrice),quindi facciamo Honey and Clover,che non sarà chissà quanto ambita,ed ha un'edizione così così;però ce l'ho,è completa,e considerato che difficilmente ne faranno una riedizione,mi sento fortunata ad averla,ed anche orgogliosa,visto quanto è bella la storia.


6) Lussuria: qual'è la serie di fumetti che possiedi e che... magari non è il caso che tua mamma se ne accorga?
 
Mah...mia madre credo ignori in toto il fatto che collezioni manga,d'altra parte non penso troverebbe da ridire su qualche serie in particolare,almeno non per questo motivo,pure se dovesse capitargli tra le mani uno dei 4-5 volumetti di yaoi che circolano nella mia stanza;lasciare le caselle in bianco è contro la mia politica,ma le mie sono letture molto caste,e non posso farci nulla,anzi sì,posso rimediare,solo che al momento non ho in mente come.
 
7) Invidia: quale serie di fumetti non possiedi, non trovi da nessuna parte a un prezzo accettabile e rosichi ogni volta che qualcuno dice di averla?

 
Candy Candy nell'edizione francese,lingua per me che non l'ho mai studiata un po' ostica,ma almeno accessibile,a differenza del giapponese;sarei molto quasi disposta anche ad accontentarmi degli orridi giornalini Fabbri,ma i primi e gli ultimi numeri sono a prezzi veramente spropositati,quindi non se ne può far nulla comunque...per tutto il resto,pazienza e costanza non mi mancano,e non c'è mai stato nulla che sia rimasto a lungo nel libro dei sogni.

domenica 14 ottobre 2012

Proiettili di zucchero-A lollypop or a bullet


Nell'estate dei miei tredici anni i giorni arrivavano e passavano come una tempesta.Quella ragazza sparava degli zuccherini e io dei proiettili inefficaci.Eravamo tutti piccoli soldati,e combattevamo contro il mondo.

Trama: Nagisa Yamada è una tredicenne studentessa delle medie di una cittadina di provincia in riva al mare:suo padre è morto anni prima durante una tempesta,il fratello maggiore che tanto amava ed ammirava è diventato un hikikomori,e l'unico sostegno economico della famiglia proviene dal modesto lavoro della madre;Nagisa perciò ha già deciso che finite le medie si arruolerà nelle forze di autodifesa dell'esercito,per contribuire al mantenimento della famiglia e provvedere al fratello,del quale ha trasfigurato la situazione,fino a vederlo come un essere nobile e come un animale raro e bellissimo che esiste per essere ammirato,occupandosi di soddisfarne le necessità.
Un giorno nella sua classe arriva una nuova studentessa,una ragazzina molto bella ma alquanto strana,di nome Mokuzu Umino,figlia di un famoso musicista:Mokuzu ha molti atteggiamenti decisamente singolari e fa discorsi strampalati (non fa che ripetere di essere una sirena,e che rimarrà in città solo fino alla prossima tempesta),che a Nagisa sembrano solo sciocchezze,capricci di una ragazzina ricca e viziata,che non ha idea di quanto sia dura la vita;Mokuzu però ha deciso di voler essere ad ogni costo sua amica,ed inizia perciò a seguirla continuamente,ed a cercare di attirare la sua attenzione.

Manga: Satougashi no dangan wa uchinukenai è un manga shounen in due volumi del 2007,sceneggiato da Kazuki Sakuraba,ed illustrato da Igura Sugimoto;basato sul romanzo Sugar Candy Bullets Can’t Pierce Anything,è stato serializzato sulla rvista Dragon Age della casa editrice Kadokawa Shoten.
In Italia il primo volume è uscito per Planet Manga ad agosto 2012,il secondo ed ultimo nel mese successivo,col titolo Proiettili di zucchero-A lollypop or a bullet.

Capita a volte d'imbattersi per puro caso ed in maniera assolutamente fortuita in opere che sono dei piccoli capolavori,degli autentici gioielli:è quello che è successo a me con questa miniserie,della quale beatamente ignoravo l'esistenza (destino comune alla grandissima parte per non dire alla quasi totalità della produzione editoriale nipponica),che avevo bellamente continuato imperterrita ad ignorare anche a seguito dell'annuncio di una ventura pubblicazione italiana,estendendo la colpevole indifferenza anche alle prime voci di avvistamento sugli scaffali.Poi,com'è,come non è,vado in fumetteria,vedo l'unica copia del primo volume sullo scaffale,e,sarà stato l'azzurro del bordo delle pagine,o il riflesso argentato dell'immagine in copertina,sarà anche che avevo bisogno di leggere qualcosa di nuovo,ho deciso lì per lì di aggiungerlo alla pila dei miei acquisti,e col senno di poi posso dire che si è trattato di una delle mie ispirazioni fumettistiche più felici:un bel manga sulla difficile età dell'adolescenza,sulle inquietudini,i desideri ed il senso di impotenza e frustrazione nel vedersi troppo deboli ed inesperti,ed ancora troppo fragili e bisognosi di sostegno per realizzare le proprie aspirazioni di indipendenza,o anche solo per fuggire dal pericolo da cui ci si sente minacciati,quando l'unico riparo è costituito dalle bugie con le quali si cerca di nascondere a se stessi ed agli altri le proprie paure ed inquietudini,o per prestare efficacemente soccorso a qualcuno in difficoltà.
La narrazione avviene attraverso lo sguardo della protagonista,e racconta in modo secondo me magistrale una realtà cruda e angosciante,una quotidianità asfittica e paralizzante,senza indulgere neanche per un attimo al morboso,nè alle tentazioni di psicologia e moralismo spiccioli che ai miei occhi hanno guastato tante storie che avrebbero dovuto trattare del disagio adolescenziale e giovanile,e si sono invece perse nell'angst autocompiaciuto.
I tempi narrativi sono ben calibrati,nè troppo compressi nè al contrario troppo dilatati,ed anche l'intreccio risulta ben costruito,e tale da dar vita ad un manga decisamente particolare ed intrigante,una storia molto valida,adulta e spiazzante,che si svela davanti ai nostri occhi attraverso quelli della protagonista,man mano che il suo sguardo si sposta dalla contemplazione della propria sofferenza alla graduale presa di coscienza che esistono forse vite anche più dure della sua,fino al dolore per l'incapacità di essere d'aiuto.
Belli anche i disegni,buona e curata l'edizione,in conclusione per me si tratta di una miniserie da non lasciarsi assolutamente sfuggire.

L'infelicità non è una torta che si può dividere,e scoprire che qualcuno è forse più infelice di te non diminuisce la tua parte di sofferenza,nè ti rende capace di alleviare quella altrui.

mercoledì 10 ottobre 2012

"Headache"



Ne dubito,ma tanto vale provare...

Solo per la cronaca comunque,credo che non riuscirò mai più a sentire o a pronunciare la parola 'headache' senza che mi vengano in mente i due storditi della pubblicità alle capsule molli di Moment,e chissà se per questo c'è una cura.